lunedì 24 marzo 2014

Io ci credo!

La storia del dott. Mitchell.
Il dott. Mitchell, noto neurologo di Philadelphia, era andato a letto dopo una giornata eccezionalmente faticosa. All’improvviso fu svegliato da qualcuno che bussava alla porta. Andò ad aprire e si trovò davanti una bambina vestita poveramente e profondamente sconvolta. La bimba gli disse che la sua mamma era molto malata e gli chiese il favore di andare con lei a visitarla. Era una notte gelida, nevosa, ma benché stanchissimo il dottore si vestì e seguì la piccola.
Giunto a destinazione, trovò la madre della bambina a casa, sola, affetta da una grave polmonite. Le prestò le prime cure, poi telefonò all’ospedale per organizzare un ricovero per il giorno dopo; prima di congedarsi fece i complimenti all’ammalata per l’intelligenza e la bravura della sua bambina. La donna lo guardò in maniera strana e poi disse tristemente: "Mia figlia è morta un mese fa…". Aggiunse poi che il suo cappotto e le sue scarpine erano ancora nell’armadio dei vestiti, lì accanto.
Stupefatto, il dottor Mitchell aprì lo sportello dell’armadio: lì appeso trovò il soprabito che aveva visto addosso alla bambina che l’aveva svegliato perché accorresse al capezzale della mamma ammalata. Il soprabito era caldo e asciutto, e non era pensabile che fosse stato indossato in questa notte, fredda e bagnata".
La storia    del dott. Mitchel                                                                                                                                                                                                                        
Il dott. Mitchell, noto neurologo di Philadelphia, era andato a letto dopo una giornata eccezionalmente faticosa. All’improvviso fu svegliato da qualcuno che bussava alla porta. Andò ad aprire e si trovò davanti una bambina vestita poveramente e profondamente sconvolta. La bimba gli disse che la sua mamma era molto malata e gli chiese il favore di andare con lei a visitarla. Era una notte gelida, nevosa, ma benché stanchissimo il dottore si vestì e seguì la piccola.
Giunto a destinazione, trovò la madre della bambina a casa, sola, affetta da una grave polmonite. Le prestò le prime cure, poi telefonò all’ospedale per organizzare un ricovero per il giorno dopo; prima di congedarsi fece i complimenti all’ammalata per l’intelligenza e la bravura della sua bambina. La donna lo guardò in maniera strana e poi disse tristemente: "Mia figlia è morta un mese fa…". Aggiunse poi che il suo cappotto e le sue scarpine erano ancora nell’armadio dei vestiti, lì accanto.
Stupefatto, il dottor Mitchell aprì lo sportello dell’armadio: lì appeso trovò il soprabito che aveva visto addosso alla bambina che l’aveva svegliato perché accorresse al capezzale della mamma ammalata. Il soprabito era caldo e asciutto, e non era pensabile che fosse stato indossato in questa notte, fredda e bagnata".

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