Non appena tocchi il dolore dall'interno, accadono due cose. La prima è che
esso non conserva più l'estensione che sembrava avere; si condensa immediatamente
in un piccolo punto. E più intensamente ti concentri su questo punto, più ti
accorgerai che si restringe. Alla fine accade una cosa incredibile: quando il
punto diventa piccolissimo, scoprirai con tua sorpresa che appare e scompare,
va e viene. Cominciano ad apparire degli intervalli. E in ultimo, quando
scompare del tutto, ti chiedi che cosa ne è stato. Molte volte lo smarrisci:
diventa così infinitesimale, che, spesso, quando la consapevolezza tenta di
localizzarlo, non lo trovi.
Proprio come il dolore si espande nell'inconsapevolezza, si restringe nella
consapevolezza, diventando piccolo. In questo stato di consapevolezza avrai la
sensazione che, sebbene tu sia passato attraverso molte esperienze dolorose,
anche se hai vissuto tante sofferenze, in realtà i momenti tristi non sono
davvero tanti. I dolori che pensiamo di aver sofferto sono esagerati.
La seconda cosa che accadrà è questa: quando osservi da molto vicino, tra te e l'infelicità si creerà una distanza; in realtà, ogni volta che osservi una cosa, si crea immediatamente una distanza. L'osservare provoca la distanza; non importa che cosa stiamo guardando, una distanza comincia immediatamente a prendere forma.
da: "Aprirsi alla vita" di OSHO
La seconda cosa che accadrà è questa: quando osservi da molto vicino, tra te e l'infelicità si creerà una distanza; in realtà, ogni volta che osservi una cosa, si crea immediatamente una distanza. L'osservare provoca la distanza; non importa che cosa stiamo guardando, una distanza comincia immediatamente a prendere forma.
da: "Aprirsi alla vita" di OSHO
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